Nelle antiche tradizioni misteriche precristiane questo momento dell’anno aveva un sapore del tutto speciale.
Il Sole compiva nel cielo il suo arco più piccolo, la notte era ben più forte del giorno.
La tenebra dominante rispetto alla luce…
Dal punto vista spirituale – quello principale per l’umanità antica – era un momento di grande riflessione: i lavori nei campi erano fermi, si passavano molte ore in famiglia, in casa, davanti al fuoco. A parlare, a riflettere…
Lo stesso metabolismo della Grande Dea Madre, della Piante e degli Animali era rallentato. E così era anche per gli uomini e per le donne.
Tutti sapevano o sentivano che questa situazione di tenebra e di rallentamento delle forze vitali era il terreno migliore per coltivare qualcosa di piccolo, di tenero e delicato, ancora in embrione: il proprio essere spirituale, quello che veniva chiamato il proprio “bambino interiore”.
Nei giorni precedenti il Solstizio d’Inverno (dal 21 al 23 dicembre), cresceva questo desiderio che dalle tenebre nascesse qualcosa di buono, di caldo e di gioioso. E quando al Solstizio il Sole ricominciava a crescere e a riconquistare spazi al buio, si sentiva che qualcosa di luminoso e di nuovo stava entrando nel cosmo, nella natura e nelle coscienze….
Per questo poi nel Natale cristiano la nascita del Bambino di Luce è stata posta proprio in questi giorni.
In effetti il nuovo anno nasce dagli auspici di crescita del proprio bambino interiore che partono proprio dalla notte più lunga.
Questo vale anche nella vita di tutti noi: spesso dobbiamo aspettare la tenebra di una forte crisi personale. Altrimenti non ci decidiamo mai a cominciare a pensare seriamente a come far brillare il nostro bambino interiore e a come impostare una esistenza più saggia della precedente.
La notte interiore, la notte del mondo, la notte del cosmo sono sempre apparse necessarie ad attenuare lo scintillio dei miraggi della vita materiale…
E per scorgere finalmente la piccola luce della nostra coscienza in timida crescita. Come si presenta ora il quadro di questo nuovo anno?
In apparenza molto buio: gravi tensioni internazionali sparse per il mondo, una crisi economica galoppante dagli esiti incerti, governi esitanti su come affrontare i prossimi mesi di emergenze.
Per noi che amiamo Madre Terra si aggiunge il problema di sapere che quando la situazione economica si fa critica – o i soldi servono per fare le guerre – uno dei primi settori ad essere sacrificato è quello dell’ambiente. Un forte senso di ansia e di spaesamento è comunque in crescita in tutto l’Occidente…
Alcune speranze ci sono, come quelle legate al prossimo avvento di Obama alla Presidenza degli Stati Uniti… ma tutte da verificare.
Quanto potrà o vorrà fare Obama nell’affrontare una situazione che è realmente pesante e difficile? La situazione appare in definitiva proprio “tenebrosa”.
Viste invece dal punto di vista spirituale, le cose non appaiono affatto negative, anzi… I percorsi spirituali non riguardano solo gli individui, ma anche la coscienza complessiva dell’Umanità.
E questo 2009 si apre proprio presentando una situazione idonea a stimolare le forze delle coscienze individuali e di quella collettiva.
Sembra proprio uno di quei periodi di tenebra, di rallentamento, che possono facilitare i processi di crescita. Come una di quelle malattie che ci bloccano a letto, che ci obbligano a fermarci, e che ci costringono a pensare al senso di quello stiamo facendo della nostra vita…
Ecco, forse questo è l’augurio giusto per il 2009: che l’Umanità, costretta a rallentare, costretta a fare a meno di tanti elementi superflui, costretta ad un certo tasso di accresciuta sofferenza, trovi le forze per fermarsi un momento, a pensare: “Ha un senso la mia corsa dissennata alla conquista di beni spesso inutili?
Ha senso mantenere questi ritmi frenetici di vita e di predazione delle risorse di mia Madre Terra?
Ha senso farlo senza nemmeno distribuire le risorse ed alimentando povertà, conflitti, paura e dolore?”
Dobbiamo sperare che la crisi finisca così come è cominciata – e tutti riprendano tranquillamente la stessa corsa dissennata ?
O non possiamo invece augurarci che da questo prossimo anno di rallentamento forzato nasca la luce di un nuovo modo di pensare?
Più attento e più amoroso nei confronti di se stessi, del prossimo e della Natura?
Sì, questo l’augurio per il prossimo anno: che ognuno di noi trovi in queste tenebre le forze per riflettere e per cambiare finalmente in modo più saggio la propria vita. E che questo generi l’avvio di un’onda planetaria di trasformazione delle coscienze.
Dal buio la Luce.
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